Ursus, meno male che è finita

E’ finito lo strazio; ed anche nella maniera peggiore. Proprio così: due sconfitte nelle ultime due gare di campionato hanno inchiodato la formazione tranese in una sesta ed anonima posizione finale. Potremmo a questo punto terminare qui. Andiamo avanti lo stesso per rispetto di chi ci legge, tentando di riassumere, anche se non ne sarebbe il caso, le ultime due prestazioni dei biancoazzurri. Arriva a fine campionato la prima sconfitta casalinga ad opera del San Giovanni Rotondo Calcio che, grazie ad un girone di ritorno strepitoso, si è guadagnato la seconda piazza in classifica che gli garantirà, con ogni probabilità, il ripescaggio in promozione. 4-1 lo score finale in favore dei foggiani, con i tranesi che hanno cercato in ogni maniera di ostacolare il passo ai più quotati avversari, riuscendo a colpire una sola volta con Gianni Di Leo. Vecchie ruggini della partita di andata sono inoltre sfociate, al termine dell’incontro, in una mega scazzottata tra giocatori in campo. Fortunatamente dirgenti e forze dell’ordine sono risuciti a sedare la rissa. Comunque si è trovato il modo per finire male il campionato tra le mura amiche: sconfitta con zuffa annessa. Si è finito peggio ad Ascoli Satriano, contro una formazione già retrocessa, perdendo per 5-2. Visita di cortesia, in pratica, quella dell’Ursus in terra dauna, con il pensiero già rivolto al prossimo anno. Adesso cosa succederà? In molti se lo chiedono. Di certo si è perso del tempo prezioso. Se non interverranno delle situazioni clamorose, il prossimo anno Trani avrà come massima aspirazione quella di giocare contro l’Apricena, formazione retrocessa dal campionato di promozione. Si parla di acquisizione di un titolo sportivo da parte tranese di una fantomatica formazione di categoria superiore, ma per ora solo solamente voci che girano al termine di un campionato che definire scialbo significa sicuramente non rendere appieno l’idea di quello che è veramente stato. Certamente qualcosa all’interno della società tranese non ha girato a dovere. Nei prossimi numeri cercheremo di dare spazio a considerazioni da parte di dirigenti e giocatori, per capire le varie cause di un’annata fallimentare, che pure ad inizio stagione doveva essere quella della rinascita del calcio a Trani.

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