«Una strada, tante storie». Settimana dedicata a Cesare Lambertini

La nostra rubrica "Una strada, tante storie" (in collaborazione con il maresciallo Giuseppe Giusto, grazie al suo volume "Trani, tante strade, tanta storia" edito dalla tipografia Landriscina nel 2003 per il C.R.S.E.C.) prosegue con Cesare Lambertini.

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Dal civico 33 di via Cavour a via Tasselgardo. Già "Via Lepanto" (come si evince dalla pianta di Trani del 1874 di S. Boccassini; oggi questa via si trova in altro luogo). Al civico 26 si trova il palazzo che ospitò per molti anni la Caserma dei Carabinieri. Quando quest’ultima si trasferì nella sede sul lungomare Cristoforo Colombo, il palazzo fu occupato dall’Istituto Professionale per il Commercio Giovanni Bovio. Questo palazzo è ora vuoto ed inagibile, in attesa di restauri e nuovi inquilini.

Cesare Lambertini nacque a Trani nel 1475 da una nobile famiglia di origine bolognese facente parte del Sedile Arcivescovado, e apparentata ad altre nobiltà tranesi, quali i Bonismiro (sua madre era Nenna Bonismiro), i Palagano, i Sifola, i Filangieri. Nel 1479 suo padre Pietro Lambertini ebbe in dono la chiesa di Ognissanti, divenendo la cappella di patronato della famiglia fino al 1780 (fine dello Ius Patronale), tranne un periodo in cui la chiesa fu posseduta dalle famiglie De Justis, Rogadeo, Castaldi e Achonzaico. A sedici anni Cesare Lambertini fu già suddiacono e canonico, qualifica che appare in un atto pubblico. Nel 1493 era già capo ed amministratore della fraternita di S. Giovanni evangelista, cioè del capitolo di ventiquattro canonici della Cattedrale (cfr. Benedetto Ronchi in Il Tranesiere n. 16-17-18/1973 pag. 18). Nel 1497 conseguì la laurea all’Università di Padova, passando poi a Bologna e forse anche a Roma per perfezionarsi. Tornato a Trani, nel 1500 fu nominato Arciprete della Cattedrale, mentre svolgeva una intensa attività giuridica. Nel 1508 Papa Giulio II lo nominò Vescovo d’Isola, in Calabria, e nel 1518 Vicario dell’Abate della Ss. Trinità di Cava (il convento francescano di Trani). L’anno precedente (1517) ebbe l’onore di accompagnare Bona Sforza, figlia di Isabella duchessa di Milano e di Bari, da Bari a Napoli, per il matrimonio con Sigismondo, re di Polonia, e lui fu anche uno dei testimoni alle nozze regali. Nel 1524 celebrò in Giovanizzo le esequie del Duca di Termoli. Ma la sua notorietà crebbe dopo la pubblicazione nel 1533 della sua famosa opera letteraria intitolata "Tractatus de jure patronatus" (trattato circa il diritto di patronato). Tale opera fu più volte ristampata a Venezia (1572, 1573, 1584, 1606), a Lione (1579, 1582), e a Francoforte (1607). Una spiegazione sul contenuto dell’opera del Lambertini ce la presenta Guido Malcangi: "Il trattato involge interessi temporali quali relazioni che intercorrono fra coloro che fondavano le chiese e le dotavano e i loro legittimi eredi e successori, nonché le chiese medesime sia nei rapporti con i sacerdoti chiamati ad esercitarvi il culto e a goderne i benefici e sia nei rapporti con le autorità superiori ecclesiastiche".

Nelle descrizioni dei "principi teorici e delle regole pratiche esposte", il Lambertini si distinse per la sua grande dottrina enunciando diverse citazioni e "con un’abbondanza di sottigliezze da far pensare che egli doveva essere un bel terribile avversario nelle dispute legali". Nel 1514 Papa Leone X lo prescelse a suo avvocato, delegandolo quale difensore nelle più difficili cause delle chiese d’Italia, divenendo così uno dei primi avvocati della Curia Romana. Cesare Lambertini morì a Trani il 15 gennaio 1551, e fu sepolto nella nostra Cattedrale.

All’illustre casato appartenne l’altrettando famoso Cardinale Prospero Lambertini, eletto papa col nome di Benedetto XIV (1740-1758), il quale, per effetto dell’omonimia, oscurò la notorietà dell’antenato tranese Cesare.

Puntate precedenti

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Nicola de RoggieroSimone de Brado, Angelo de Bramo
Giuseppe de Robertis
Maria Ciardi, Vincenza Fabiano
Felicia Nigretti, Anna Teresa Stella
Antonio Piccinni
Goffredo da Trani
Boemondo d’Altavilla
Giovanni Beltrani
Raffaele Lettini
Francesco Cutinelli
Maraldo da Trani
Simone de Bello
Giuseppe Basile (aggiornamenti)
Forges Davanzati
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Mons. Reginaldo Giuseppe Maria Addazi
Natale D’Agostino
G
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