Avvocato di professione, giocatore di basket per passione. Così, utilizzando gli strumenti del lavoro, ha inviato al Comune di Trani, e non solo, una Pec per porre sindaco, assessore allo sport e dirigente al ramo (insieme con altre istituzioni cui la stessa missiva è stata fatta recapitare) la sua ricostruzione circa la gestione del provvisoria del campo di basket di via Gisotti. La Pec è in realtà un esposto su quelle che il mittente, l’avvocato Michele Sodrio, ritiene «condotte illegittime del gestore», vale a dire la sezione di Trani dell’Avis.
Il professionista riferisce di essere «parte di un gruppo di appassionati di basket per i quali il campetto di via Gisotti rappresenta, o forse sarebbe meglio dire rappresentava, l’unica disponibilità di una struttura che ci consentisse di praticare la nostra ultra dilettantistica attività con un massimo di una/due partite la settimana, sempre rigorosamente giocando in una metà campo».
I problemi, secondo la ricostruzione del legale, sarebbero sorti quando è terminata la gestione della Pro loco Turenum per bandire la gara per l’affidamento. Il bando è del 21 luglio, è scaduto il 19 agosto e tuttora non se ne conosce l’esito. Nelle more dell’aggiudicazione la struttura è stata provvisoriamente affidata l’Avis.
Sodrio elenca le sue doglianze: «Ho prenotato una metà campo per un’ora al costo di 10 euro, mi sono state chieste le generalità complete di tutti i partecipanti e, soprattutto, un certificato medico di idoneità all’attività sportiva per ciascun partecipante, come se dovessimo disputare un torneo federale».
A detta dell’avvocato Sodrio, si tratterebbe di «pretesti per non consentirci di usufruire della struttura e questo impedirà a tanti ragazzi di praticare il basket per passione, poiché è a dir poco improbabile che un quindicenne o sedicenne si procuri un certificato medico per praticare uno sport di base. Una situazione insopportabile ed inaccettabile».
La conseguente richiesta è di «intervenire con la massima urgenza per ripristinare una corretta gestione dell’impianto sportivo».
Nell’attesa di una replica, che Avis aveva preannunciato dal mattino, a stretto giro di posta la stessa società ha comunicato sulla sua pagina social che dal prossimo 9 ottobre sarà disponibile un’ora gratuita per l’utilizzo dell’impianto, dal lunedì al venerdì, nelle seguenti fasce orarie: lunedì, 20-21; martedì, 19-20; mercoledì, 20-21; giovedì, 19-20; venerdì, 16-17.
«L’accesso nelle fasce gratuite – fanno sapere da Avis – sarà consentito ad un massimo di 20 persone contemporaneamente. Non è necessaria la prenotazione, ma basterà citofonare per l’apertura del cancello e si auspica una rotazione civile durante l’ora, per permettere a tutti di usufruire della struttura». Inoltre, se si ha un’età compresa fra i 18 e i 60 anni e si gode di buona salute Avis inviterà anche a donare il sangue.
L’ingresso gratuito e senza prenotazione fa così venire meno anche l’obbligo del certificato di idoneità sportiva, lasciando intendere che probabilmente si sia avviata una riflessione che ha determinato una rimodulazione delle regole di accesso alla struttura.
Resta in ogni caso da risolvere un problema di fondo ed a carattere generale: tutte le strutture sportive comunali di Trani sono concesse in via provvisoria e per nessuna di esse è stata ancora bandita la gara. Al punto che l’attesa per via Gisotti può dirsi paradossalmente brevissima, mentre sono ormai anni che stadio, palazzetto, tensostatico e campo Bovio sono «custoditi» provvisoriamente sempre alle stesse società. Tutte eccellenti nello svolgere il proprio compito «limitato», ma non in forza di un’aggiudicazione di gara di affidamento in concessione pluriennale.
Due secoli i francesi coniarono l’adagio per cui «nulla è più definitivo del provvisorio»: sarebbe giunto il momento di smentirli.