La Prefettura di Barletta Andria Trani ha ingiunto alla signora Margherita di Vito, titolare della caffetteria di via Tasselgardo nella quale nei giorni scorsi si servì al banco e ai tavoli in regime di zona arancione, la chiusura di cinque giorni del suo locale a partire dalla data di notifica del provvedimento, avvenuta lunedì scorso, e quindi fino a venerdì prossimo, 5 marzo.
Si chiude così senza sconto alcuno una vicenda della quale si è molto parlato, proprio per la scelta consapevole della commerciante di infrangere le regole sulle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19.
Peraltro, la norma appare molto chiara e persino impietosa nei suoi confronti prevedendo formalmente, oltre la sanzione amministrativa pecuniaria – già versata nella misura di 280 euro poiché pagata entro cinque giorni dalla notifica -, anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura ell’attività da 5 a 30 giorni.
Lo «sconto», se vogliamo è stato applicato proprio disponendo la chiusura minima del locale, ma è anche vero che la signora Margherita, che aveva messo in conto la multa, non si sarebbe aspettata di vedersi chiudere anche le serrande.
«Mi sembra una telenovela – commenta la “disobbediente” -, soprattutto dopo un weekend in cui tutti hanno infranto le regole, ma chissà quanti l’hanno passata liscia. Noi, invece, pagata la giusta multa, ci eravamo rimessi a lavorare ma adesso ci ritroviamo fermi. Lo scorso fine settimana la situazione è completamente sfuggita di mano qui a Trani, ma adesso si vuole dimostrare di avere avuto il pugno duro. Spiace, però, che si faccia i forti con i deboli e i deboli con i forti. Il provvedimento è della Prefettura? Le mie cinque giornate dipendono anche e soprattutto dal sindaco: avrebbe potuto benissimo intercedere presso il prefetto e fare in modo che almeno la chiusura non avvenisse».