Mons. Cassati: «Lascio una Città meravigliosa»

Le celebrazioni svoltesi in occasione del Nono Centenario della Fondazione della Cattedrale e della Canonizzazione di San Nicolino si sono ormai concluse. È stato un anno ricco di iniziative e momenti di preghiera, un periodo che in verità è cominciato molto tempo prima ed è proseguito con una certa continuità scandito da appuntamenti ben precisi. Nel 1993, infatti, con la Missione Cittadina possiamo considerare datosi l’avvio, nella nostra Città, di un certo movimento religioso. Nel corso della missione diversi religiosi e religiose, provenienti da varie parti d’Italia, furono invitati ad operare nelle parrocchie e la loro presenza contribuì a creare dei gruppi di preghiera che ancora oggi esistono. L’anno successivo, 1994, il Novecentenario del Transito di San Nicola fu l’altra occasione per incontrarsi e pregare. Gli eventi, le ricorrenze di quest’ultimo anno sono stati gli spunti per un programma di iniziative che hanno riscontrato una buona risposta da parte dei fedeli tranesi. Terminato quest’anno comincerà il Giubileo. Ci si avvicina quindi ad un altro periodo altrettanto ricco di eventi. "NON UNA CARTOLINA!" Puntando ora la nostra attenzione sul nono centenario della Cattedrale, bisogna rilevare come quest’evento non sia stato preparato semplicemente come un momento evocativo. Mons. Carmelo Cassati, infatti, nel corso delle celebrazioni, ha voluto dare un senso più profondo al valore religioso della Cattedrale. "Non è semplicemente una cartolina da poter ammirare. La Cattedrale – ci dice l’Arcivescovo – è un punto di riferimento spirituale, è il posto da dove si emana una realtà spirituale che poi deve diffondersi in tutta la popolazione. L’Antico e il Nuovo Testamento evidenziano che la Casa di Dio è il luogo dove i figli vanno ad incontrare il Padre. È il posto di preferenza di Dio per quest’incontro. Dio è ovunque, è in qualsiasi posto, ma ci sono dei luoghi prescelti dove Lui preferisce manifestarsi. La Cattedrale, dunque, non può essere considerata quale monumento storico perchè l’attività spirituale in noi è presente, è attuale". Quello che dunque il vescovo chiede è un maggiore rispetto per quel luogo che è sacro e che come tale va considerato, e non semplicemente come una magnifica opera d’arte. Ci ricorda, così, l’episodio di Mosè e del roveto ardente: Mosè si avvia incuriosito a questo roveto che brucia e non si consuma e, quando ne è a pochi passi, la voce di Dio gli dice di togliersi i calzari perchè quello è un posto sacro. Non avrebbe alcun senso, quindi, restare ammirati dalla bellezza della Cattedrale, della sua architettura, dei rosoni, del campanile ecc. se non si è capaci, visitandola, di fermarsi un attimo, smettere di fare i turisti, ricordarsi dove siamo e pregare. "I nostri antenati – dice Mons. Cassati – vollero questo punto di incontro con Dio. Fu scelto il posto, forse anche per ispirazione divina, perchè doveva essere di benedizione per i pescatori che andavano in mare e quindi un abbraccio a Dio per coloro che tornavano dalla pesca. L’opera degli artisti, dei costruttori, dei fabbri, dei falegnami doveva renderla bella, un’opera d’arte, non fine a se stessa, ma degna a Dio. Le celebrazioni di quest’anno sono state una buona occasione per far capire ai tranesi come la Cattedrale sia il posto dove Dio vuole manifestare il Suo Amore". "IL RESTAURO? QUALCOSA SI SBAGLIÃ’" In questi ultimi mesi la Cattedrale è stata al centro delle attenzioni dell’opinione pubblica. In maniera particolare vogliamo ricordare la mostra fotografica organizzata da Obiettivo Trani che ricordava le diverse fasi del restauro. Hanno destato interesse soprattutto gli interventi degli anni sessanta che hanno praticamente cancellato qualsiasi traccia dell’epoca barocca della Cattedrale. Mons. Cassati conferma gli errori del passato, ma pensa anche che quei restauri furono compiuti in maniera non del tutto corretta. "La Soprintendenza attuale non avrebbe distrutto il tempo barocco, ma ne avrebbe lasciato certamente qualche traccia, qualche segno. Si poteva benissimo lasciare l’altare o il coro ligneo, capolavori che con molti altri sono stati praticamente buttati via". L’obiettivo di quei restauri era di riportare alla luce le linee originali della Cattedrale, ma questo progetto fu realizzato distruggendo delle opere che non dovevano essere perdute. In quell’occasione si decise anche di eliminare l’intonaco in maniera tale da poter far vedere la pietra nuda, ed il vescovo sottolinea come questa iniziativa sta facendo male alla stessa pietra, "che in questo modo subisce più facilmente gli effetti erosivi, tanto che delle scaglie di pietra continuano a staccarsi e a venire giù". "IL CAMPANILE, UN BEL LAVORO" Parlando di restauri della Cattedrale non possiamo, a questo punto, non ricordarne l’ultimo, quello della scala del Campanile. Come ampiamente illustrato nell’ultimo numero del nostro giornale, nella prima parte, fino ai matronei, la scala è comunque quella originale: si tratta di un breve tratto che risulta però il più faticoso ed impegnativo. La scala è, infatti, strettissima ed è costituita di gradini molto alti. Il resto dell’ascesa è invece più agevole. La nuova scala lignea che, dunque, prosegue dai matronei fin sulla cima del campanile è molto comoda. "I campanili – ci dice il Vescovo – di per sè sono fatti per contenere le campane che suonando devono comunicare al popolo l’inizio della Messa. Un campanile come quello della Cattedrale, oltre a svolgere questo compito, è anche un’opera d’arte. L’arco che è ai suoi piedi gli dà uno slancio ed un’eleganza veramente rari. L’ascesa del campanile è certamente il segno di un’elevazione dell’anima verso Dio, ma non si può negare che è anche un’occasione per ammirare un panorama che non è possibile vedere da nessun’altra parte perchè il campanile della Cattedrale è ancora oggi la costruzione più alta della città. Dobbiamo sperare che sia tenuto bene, che venga rispettato da chi andrà a visitarlo e che non si vedano sulle pareti quelle scritte stupide che fanno tanto male all’arte e quindi soprattutto al luogo, che è sacro". "QUESTIONE D’EDUCAZIONE" Se dunque i lavori di restauro del Campanile sono terminati rendendolo fruibile ai visitatori, restano ora da risolvere quei piccoli problemi che circondano l’esterno della Cattedrale e che anche un occhio poco attento può facilmente individuare: il piazzale è sconnesso, molte basole sono fuori posto e stanno cedendo ed il lato prospiciente al mare è ancora usato come orinatoio. Come vanno affrontare certe situazioni che, pur restando all’esterno della struttura della Cattedrale, la coinvolgono direttamente? Per Mons. Cassati "non ci sono seri problemi per la pavimentazione, perchè è una situazione provvisoria che sicuramente l’Amministrazione sarà in grado di risolvere". Un po’ più complicato appare invece il secondo problema: "È difficile trovare un sistema – dice l’Arcivescovo – per proteggere questa Cattedrale che tutto intorno è isolata e, non si tratta di pochi metri. Ci vorrebbe molta educazione. La Cattedrale è meta di molti turisti e certamente quando vedono certe cose non ci facciamo una bella figura". IL PONTE CON LA GRECIA Tornando per un attimo al discorso iniziale sulle celebrazioni, non possiamo tralasciare quanto è stato fatto in questi ultimi anni nel tentativo di conoscere le origini di San Nicolino, i luoghi dai quali proveniva. Questa iniziativa che ha portato delle delegazioni della nostra Diocesi in Grecia, dove San Nicola nacque, hanno permesso l’incontro tra due realtà, quella cattolica e quella ortodossa, che grazie al Santo stanno trovando seri motivi di incontro e di amicizia. "Quando nel 1994 ci si recò per la prima volta a Stiro – racconta Mons. Cassati – la Comunità greco-ortodossa non sapeva che esistesse questo Santo. Non ci è voluto molto tempo perchè anche loro restassero affascinati dalla figura di Nicolino. Grazie a San Nicola abbiamo rotto la differenza reciproca. Le visite delle nostre delegazioni in Grecia e quelle dei greci a Trani si sono fatte sempre più frequenti e dobbiamo ringraziare anche le Autorità cittadine che hanno accolto sempre bene i rappresentanti della Chiesa greco-ortodossa ed hanno, in questo modo, permesso che si instaurasse questo rapporto d’amicizia. In uno dei nostri viaggi abbiamo anche portato una reliquia a Stiro, un pezzo di osso di San Nicola, ed ora le autorità religiose greco-ortodosse stanno pensando di omologare la festa di San Nicola nel loro calendario ortodosso". Il Vescovo Bisanzio, nato a Trani e Vescovo di Trani, coevo di San Nicola, lavorò molto per non rompere i rapporti tra Occidente ed Oriente. Purtroppo c’erano altri interessati a rompere, e questi prevalsero. I tempi sono dunque cambiati, gli anni sono passati, ma la vocazione tranese per un incontro con l’Oriente cristiano sono sempre attuali. Una vocazione che i tranesi hanno ricevuto dal passato e che è ancora viva. «I Tranesi – riprende il nostro Presule – devono mantenersi fedeli a quello che hanno ricevuto dalle loro famiglie, dai loro antenati. I princìpi tranesi sono cristiani da tantissimi secoli. La Cattedrale ne è una prova e, prima ancora di questa, la chiesa di San Leucio. Nel mio stemma episcopale – aggiunge Mons. Cassati – volli un’espressione di San Gregorio che in una sua orazione disse: "Tu non ti preoccupare tanto se uno è più intelligente di te. Lascia ai dottori l’insegnamento, lascia agli altri le loro qualità, tu preoccupati di conservare gelosamente i principi che hai succhiato con il latte materno"». CINQUANTESIMO E… DIMISSIONI Concludiamo il nostro incontro con Mons. Cassati accennando alla sua ultima Lettera Pastorale, dal titolo "La Gioia di essere Figli", incentrata sul tema dell’Eucarestia, e ricordando che si sta avvicinando il suo Cinquantesimo Anniversario di Sacerdozio. "Questa lettera pastorale è il riepilogo di quanto scritto questi ultimi tre anni su Gesù Cristo, sullo Spirito Santo e su Dio Padre. Dopo aver parlato di questo era impossibile non fare riferimento al Dio fattosi uomo che accettò di rimanere con noi sotto forma di eucarestia. Per quanto riguarda l’anniversario di sacerdozio, avverrà alla vigilia del Giubileo che inizia il 24 dicembre, mentre la ricorrenza della mia ordinazione avviene il 17 dello stesso mese". Sempre in questi giorni, tuttavia, Mons. Cassati ha raggiunto la fatidica età dei 75 anni d’età, motivo per il quale "ho presentato le mie dimissioni al Papa. Sono certo che il mio successore sarà una persona appropriata". IL MESSAGGIO DEL "CITTADINO ONORARIO" Certamente Mons. Cassati e Trani si lasciano con una reciproca manifestazione d’affetto. La Comunità, per mano dei suoi rappresentanti in Consiglio Comunale, gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria. Lui, peraltro, ci trasmette un vero e proprio messaggio d’amore: «Desidero che Trani conservi la sua caratteristica di gente educata e colta. Auguro ai Tranesi che sappiano conservare la capacità di dire "siamo fedeli al nostro credo", che sappiano valorizzarlo e non fare come coloro che si dicono cristiani, ma non passano dalle chiese, come quelle persone che ci tengono a dire che sono cattolici ma non vivono come tali».

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