È una Trani antica, remota quella ritratta nelle cartoline della famiglia Campione-Quercia, esposte in una mostra presso la libreria "La Maria del Porto", così diversa e trasformata che, a volte, si stenterebbe a riconoscerla. Ripresa nella "luce del passato", non possiamo che farci trasportare in un viaggio che percorre il primo quarto del secolo appena trascorso e che mostra profonde trasformazioni delle vie, piazze ed altro ancora della nostra città. Le piccole e mal ridotte botteghe, chissà di quali artigiani, che ora, invece, sono i nostri negozi del centro, le piazze ottocentescamente adorne di aiuole fiorite e folti alberi la cui presenza sembra essere svanita nel nulla, e così anche la piazza del mercato (piazza Longobardi) con vesti e sembianze singolari, rimandano ad un tempo affascinante e lontano. Pace e tranquillità regnano nelle strade percorse da qualche contadino solitario alla guida del proprio carro che, chissà, fa ritorno a casa o si reca al lavoro. Il porto completamente sprovvisto della nostra famosissima darsena è, forse, il luogo che ha maggiormente subito trasformazioni durante questi anni. Attraverso un’immagine panoramica potremo notare come esso si riducesse ad apparire una semplice insenatura della costa priva di qualsiasi connotazione che potesse richiamare l’idea di un porto vero e proprio. Barche e piccole navi rudimentali, sostituite, ormai, dai nostri attrezzatissimi pescherecci, impreziosiscono l’atmosfera dello scenario portuale. Osservando con gli occhi del presente ci si stupisce, addirittura, nello scoprire l’esistenza di una scuola elementare comunale adiacente la chiesa di San Francesco, e con un lieve sorriso ci si domanda se il piccolo albero di palma, posto poco distante l’entrata della chiesa, sia quello che, in dimensioni superiori, troviamo ancora oggi. Così densa di storia, l’esposizione intitolata "I colori della memoria", ha disegnato davanti ai nostri occhi una città finora mai vista, eternandola in un passato veramente meraviglioso.
Memorie d’un passato eterno
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