Durissima presa di posizione di Legambiente contro l’Amministrazione Avantario. L’associazione ecologista parla, senza mezzi termini, di "fallimento della maggioranza di centrosinistra a Trani". Sotto accusa l’ordine del giorno sul Parco della Murgia, che a parere degli ambientalisti "svilisce l’importanza e le potenzialità del Parco. Il Parco – scrivono Enzo Cassanelli e Michele Di Gregorio, rispettivamente segretario e presidente del Circolo di Trani di Legambiente – è un’importante ed irripetibile opportunità di sviluppo economico a carattere eco-sostenibile per tutti i Comuni che saranno compresi dalla perimetrazione e anche per i territori limitrofi. Infatti, è ipotizzabile per il prossimo decennio – prevede il cigno verde – un flusso turistico verso tale area che coinvolgerà in modo massiccio anche città turistiche come Trani e Barletta, grazie alla ricchezza e perfetta integrazione su questo territorio delle risorse ambientali, storiche ed artistiche". Nello sviluppo di un iter particolarmente lungo e delicato, che dovrà essere il frutto di un’attenta concertazione di tutte le parti interessate al progetto, stando alla posizione di Legambiente il Comune di Trani sembrerebbe il classico elefante in una cristalleria. "La delibera del Consiglio Comunale – è il giudizio dell’associazione – rappresenta un atto gravissimo di interferenza nelle decisioni e nelle scelte delle popolazioni dell’area del Parco che, di fatto, va ad alimentare la tensione tra i Comuni dell’Alta Murgia. A proposito di incoerenza, non dimentichiamoci che proprio recentemente il Comune di Trani ha invocato la propria sovranità e chiesto la non interferenza da parte di altre istituzioni nella vicenda Ecoerre". È quanto avevano osservato in aula anche Fanelli di Rifondazione e Vania di Cittaperta, peraltro con opposte espressioni di voto. "È una delibera pretestuosa – rincara la dose Legambiente -, proprio perchè già da diverso tempo tutte le parti sociali (sindacati, associazioni di categoria, ambientalisti, enti locali) hanno riconosciuto la necessità di tutelare l’attività estrattiva in quell’area e allo stesso tempo preservare e valorizzare l’ambiente naturale e rurale", ma anche "dannosa per l’ambiente visto che, comunque, le attività estrattive provocano un notevole impatto ambientale: abbiamo già dimenticato gli immensi danni sociali ed ambientali che tutto l’agro e la costa tranese hanno subito negli ultimi trent’anni?". La convocazione d’urgenza del Consiglio Comunale per questa delibera fa sì, infine, che l’organismo verde lamenti che la stessa cosa non s’era fatta con il Piano Regolatore Generale. "In quest’ultimo caso – scrivono Cassanelli e Di Gregorio – l’incapacità amministrativa e la lentezza della maggioranza hanno causato il gravissimo commissariamento da parte della Regione Puglia". Il giudizio politico sulla coalizione di governo tranese è, insomma, sferzante nella stessa misura in cui negli anni scorsi Legambiente non aveva avuto remore per le scelte politiche dell’Amministrazione uscente. Pertanto, chiedendosi "cosa distingue oggi questo centrosinistra dalla destra", gli ambientalisti aprono un’ulteriore severa riflessione in seno alla compagine guidata da Carlo Avantario.
Legambiente: «Maggioranza fallita!"
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