«Abbiamo voluto indire un incontro con le istituzioni per avere una pluralità di punti di vista in merito agli argomenti discarica e ciclo dei rifiuti». Così Pierluigi Colangelo, presidente di Legambiente Trani, nel presentare l’incontro tra l’associazione ambientalista radicata a Trani da dieci anni e diversi rappresentanti istituzionali, ovvero Domenico Santorsola assessore pugliese all’ambiente, Giuseppe Corrado presidente della Bat, Nicola Giorgino vice commissario dell’Oga Bat e Michele Di Gregorio, assessore all’ambiente del Comune di Trani.
«La migliore discarica è quella che non c’è» ha precisato Colangelo, riferendosi alla chiusura necessaria del ciclo dei rifiuti. Si è detto propositivo nei confronti dell’associazione Santorsola, prima di andare via per impegni istituzionali: «La soluzione prevista dalla Regione è il commissariamento degli Oga, perché si tratta di strutture troppo campanilistiche che vanno contro l’interesse dei cittadini. A ciò si aggiunga una cattiva gestione degli impianti perpetuata negli anni». E parlando della discarica tranese, l’assessore dice: «L’amministrazione comunale deve rivalutare l’Amiu, che è un gioiello cittadino. Noi abbiamo il dovere di fare un impianto più avanzato».
Il costo maggiore che riguarda il conferimento in discarica è quello relativo alla percentuale di rifiuti indifferenziati ivi conferiti, che fanno spendere risorse sia per l’emungimento del percolato che per la captazione del biogas. Lo conferma Di Gregorio, che aggiunge: «A livello regionale, la discarica di Trani ha un’importanza rilevante. L’amministrazione ha già manifestato la volontà di implementare la raccolta differenziata». Su quest’ultima però, finora si sono spese solo parole. Il piano stilato insieme con il Conai, il cui lavoro è stato anche vantato da Giorgino durante la conferenza stampa, non è ancora partito, perché, come spiega Di Gregorio «mancano le risorse». Eppure, i numeri della raccolta differenziata sono esigui, se non, come li descrive l’assessore del Comune di Trani, «ridicoli».
Ma a leggere il report fornito da Legambiente «Comuni ricicloni 2015 Puglia» emerge che gli unici capoluoghi di provincia virtuosi nella nostra Regione sono quelli della Bat: ovviamente due su tre, cioè Andria e Barletta e non Trani. Tutti gli altri comuni hanno un trend negativo, con Foggia fanalino di coda. Ma «mal comune mezzo gaudio» non può essere considerata una giustificazione. Difatti, intervenendo, il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini ha detto: «La risposta alla chiusura delle discariche, che ci sono ancora in tutta Italia, sono l’attuazione dei piani regionali e il reperimento di risorse per le bonifiche». E i cittadini non sono esenti da colpe, secondo Tarantini, perché si sono ribellati al compostaggio, si sono preoccupati degli impianti, ma poi non fanno la raccolta porta a porta.
Così Giuseppe Corrado: «L’ambiente non ha colore politico. Il nostro territorio deve seguire un percorso di tutela con la valorizzazione delle risorse. La discarica va bonificata, messa in sicurezza, poi chiusa in maniera definitiva, anche per avere i soldi post-esercizio. Le scelte vanno velocizzate». Ma i cittadini ci mettono del proprio, perché prima si lamentano, e poi «vanno a scaricare i propri rifiuti in campagna». Dello stesso avviso su questo punto è Giorgino: «Bisogna ridurre i rifiuti con la raccolta porta a porta. La discarica di Trani va bonificata e successivamente vanno chiusi tutti e tre i lotti».
Stefano Ciafani, direttore nazionale di Legambiente ha concluso l’incontro ricordando che bisogna implementare la raccolta differenziata porta a porta in tutte le città: «Le politiche sui rifiuti – accusa – continuano a farle i signori delle discariche mentre invece avrebbe dovuto farle la politica».
Federica G. Porcelli