Juve Trani promossa, l’emozione non si spegne: «Non svegliateci da questo sogno»

Era cominciata molto bene gara 2 della finale dei play off promozione al PalaMazzola di Taranto per la F.lli Lotti Juve Trani: più 13 già nel primo tempo, nonostante i problemi fisici di Uniti e Smaliuk: tutto faceva presagire una facile vittoria per la conquista della promozione in serie B. E invece, con la caparbietà e l’agonismo che le contraddistingue, le ioniche recuperavano lo svantaggio fino a portarsi in parità e a sperare nella vittoria grazie all’inerzia del momento.

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E allora che come in un film ti passano davanti agli occhi le immagini degli ultimi mesi. Un girone di andata balbettante, e poi, grazie all’intuizione del patron Ninni Ferri, l’arrivo dell’ungherese Aisha Kaid, una ragazzina timida e magrolina, dotata di un tiro da tre che fa invidia a molti giocatori maschi: è la svolta.

Coach Gigi Delli Carri ha ora a disposizione un quintetto base formidabile, con l’esperta play argentina Fernanda Giets, la funambolica ucraina Natasha Smaliuk, la bionda terribile Daniela Caputo e le braccia forti sotto le plance di Giorgia Uniti. “Dieci vittorie dieci” tutte di fila e la conquista del primo posto nel girone regionale di serie C: si comincia a sognare la serie B.

Bisogna vincere con Taranto, però, possibilmente senza rischiare di andare al terzo incontro. Sono i minuti finali di un incontro nervoso e poco tecnico, e le tranesi trascinate da Daniela Caputo iniziano a giocare di squadra, aiutandosi una con le altre, e buttando in campo ancora più agonismo delle tarantine: è vittoria, la undicesima di fila, per 42 a 34, ed è grande festa per la trentina di tranesi al seguito della squadra. Si abbracciano tutte tra loro le ragazze, con Paola Amorese, Federica Lenzu, Silvia Caputo, Miriam Maldera e Rosanna Calò che, così come le altre giocatrici schierate nel campionato, hanno dato il loro prezioso contributo alla promozione in B.

Nel viaggio di ritorno a Trani il pullman si trasforma in una discoteca e le giocatrici strappano a Ninni Ferri, che per la millesima volta ha rischiato l’infarto, la promessa di una cena premio.

Termina così la cavalcata vincente bianconera: in una città nella quale si fa troppo poco per lo sport e per i giovani una piccola società sportiva è riuscita a portare in alto lo stendardo tranese e a regalare la serie B agli appassionati della palla a spicchi.

Fateci un favore, non svegliateci: è un sogno troppo bello.

Francesco Petrarota

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