Ivo Scaringi, uomo e artista

In occasione dell’intitolazione della sala, al piano terra, di Palazzo Palmieri alla memoria di Ivo Scaringi, il professor Domenico di Palo ha tenuto una conferenza dal titolo "Ivo Scaringi. L’uomo e l’artista", con la quale ha voluto ricordare l’amico scomparso.Tralasciando di ripetere i dati biografici e storici della vita di Scaringi, già diffusi in precedenti numeri di questo giornale, concentreremo qui la nostra attenzione sulla personalità dell’artista.Il professor di Palo lo ha descritto come un uomo silenzioso. Sembrava restasse al di fuori dei discorsi dei suoi amici che sognavano, con "Nuova Puglia", di rinnovare l’arte pugliese. Ma quel distacco, quell’assenza era solo apparente. In realtà Ivo ascoltava. Del resto lui non aveva bisogno di tante parole per esprimere i suoi sentimenti, ansie, speranze. Le tele, i colori, i pennelli erano la sua voce. Una voce che parlò con frasi fatte di colori e segni. Una voce che, nonostante i continui successi, fu sempre contenuta, placida, tranquilla. Il suo discorso artistico fu portato avanti senza mai alzare quella voce, senza mai fare rumore, quasi un sussurro, un parlare sottovoce per paura di disturbare qualcuno o qualcosa. Per paura, forse, di disturbare la sua privacy, la quiete della sua vita familiare.Ivo Scaringi sarebbe potuto diventare il pittore prediletto delle ricche famiglie borghesi, dei galleristi disposti a sborsare qualsiasi cifra per una periodica consegna di un certo numero di sue opere, ma lui non accettò mai queste proposte. Volle restare un artista libero, senza alcun impregno nei confronti di questo o quel gallerista, di questo o quel critico. Rinunciò, ci permettiamo di dire in quanto amanti dell’Arte, saggiamente a farsi coinvolgere dalle regole del mercato: ne volle restare fuori. La sua arte era libera e non l’avrebbe mai prostituita per il denaro, facendola degradare a condizione di merce. Il professor di Palo ricorda l’amico tutto preso dalla sua arte, nello studio, davanti alle sue tele, mentre lui parlava e l’altro ascoltava riemergendo talvolta dai suoi silenzi per chiedere informazioni sui suoi amici.Le innumerevoli mostre personali, le altrettanto numerose partecipazioni a rassegne nazionali, i continui consensi della critica nei confronti della sua arte non hanno mai contaminato l’artista nè tanto meno l’uomo, dedito e fedele all’arte, alla famiglia, agli amici.

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