Nuove villette e residence sorgeranno fra non molti anni nella porzione di territorio comunale compreso fra la provinciale Trani-Corato e la sala ricevimenti Donna Lavinia, in adiacenza alla strada vicinale Farucci che collega che conduce proprio al famoso locale nuziale.
Lo si evince dal fatto che, a distanza di trent’anni dalla sua realizzazione, l’impianto di illuminazione pubblica di strada vicinale Farucci (o strada comunale don Tito II), realizzato nel 1990 dalla società Donna Lavinia, diventerà di proprietà comunale ai fini dell’urbanizzazione di quei comparti.
Lo ha deliberato la giunta uscente, prendendo atto della manifestazione di disponibilità alla cessione a titolo gratuito, al Comune di Trani, della proprietà della rete di pubblica illuminazione realizzata dalla stessa società negli anni ’90, a propria cura e spese, nel tratto di strada compresa fra la provinciale Trani-Corato e la struttura Donna Lavinia, ubicata alla conclusione della già richiamata strada vicinale Farucci.
Ai fini della consegna dell’impianto, il Comune ha invitato la sua società partecipata Amet, distributrice della corrente elettrica nel territorio comunale e manutentrice degli impianti di pubblica illuminazione, a verificare lo stato dell’impianto per la presa in consegna.
L’ex municipalizzata di piazza Plebiscito ha comunicato che, perché ciò avvenga, è necessario procedere alla esecuzione di alcuni lavori di adeguamento dell’impianto.
La strada vicinale Farucci è compresa nell’elenco delle strade comunali ad uso pubblico, la cui classificazione veniva approvata con delibera di consiglio comunale del 28 marzo 1980. A seguito della successiva approvazione del Piano urbanistico generale è stata confermata la classificazione di strada comunale, mentre le aree prospicienti sono diventate edificatorie.
Le norme tecniche di attuazione del Pug individuano di conseguenza che, fra le urbanizzazioni primarie di queste aree, ci sia anche la rete di distribuzione dell’energia elettrica e relativi impianti di illuminazione. Ed il caso di specie contempla, appunto, la presenza di una infrastruttura a rete di illuminazione pubblica, realizzata da privati, posizionata su strada comunale di proprietà pubblica.
Per la giunta, dunque, «è interesse del Comune mantenere l’opera nei confronti di altri interessi, anch’essi pubblici e di maggiore rilevanza quali urbanistici, ambientali, rispetto dell’assetto idrogeologico, pubblica incolumità, salubrità. Tale obiettivo risulta preminente – si legge ancora nel provvedimento -, in quanto in linea con le previsioni urbanistiche e ambientali dall’Intera area ed in grado di garantire condizioni di sicurezza per la pubblica incolumità, dal momento che si garantisce l’illuminazione pubblica di una strada comunale. Peraltro – precisa ancora l’esecutivo -, il Comune di Trani non potrebbe arricchirsi indebitamente richiedendo oneri di urbanizzazione ai privati che intendano costruire in loco per opere realizzate di proprietà di privati, quale quella dell’impianto di pubblica illuminazione realizzato dalla società Donna Lavinia».
L’esecutivo ha delegato il dirigente dell’Area lavori pubblici a porre in essere gli atti gestionali necessari a determinare, dal punto di vista tecnico ed economico, gli interventi necessari per l’adeguamento a norma dell’impianto di pubblica illuminazione esistente.
Alla figura apicale dell’Ufficio tecnico, dunque, toccherà impegnare la relativa spesa per esecuzione dei conseguenti lavori di adeguamento dell’impianto acquisito al patrimonio comunale, consegnandolo ad Amet ad avvenuta esecuzione dell’intervento.