Il sonnambulismo, slancio verso la libertà: Trani, il contest del Giullare 2022 è iniziato così

Il sonnambulismo non è una malattia, né un disturbo comportamentale, ma reazione al buio che imprigiona, alla dittatura che annienta la libertà.

pubblicità

Ed il buio genera anche dolore, fisico e interiore, dai 40 gradi all’ombra all’impossibilità di non odiare.

Ma il dolore è anche quello delle donne violentate ma classificate sempre delle poco di buono. La reazione è in un coro crescente: “Le donne sono libere di scegliere quello che sono”.

E poi le tragedie dello sfruttamento e dell’immigrazione, che portano dolore su dolore

La risposta? L’amore, inteso come mano tesa verso l’altro, il diverso, il disabile, chiunque sia in difficoltà e abbia bisogno di aiuto.

E l’amore è anche quello di una mamma, che si ricerca in un’altra vita dopo la morte, quanto e forse più dell’abbraccio di Dio.

Con questi messaggi forti, destabilizzanti, capaci di fare tornare a casa lo spettatore con meno certezze e più domande, è partito l’altra sera il contest teatrale che rappresenta il cuore del festival «Il giullare», 14ma edizione del «Teatro che mette a disagio e contro tutte le barriere».

Esattamente quello che ha fatto Lamberto Giannini, livornese doc, autore e regista di «Sonnambuli, se c’è un rigore lo tiro io», spettacolo a cura della compagnia “Mayor Von Frinzius”, della stessa città toscana, già due volte vincitrice della manifestazione.

Un inizio del festival di grande impatto scenico ed emotivo. E si andrà avanti così, con opere tutte di rilievo, fino a sabato prossimo, 23 luglio, prima di proclamare domenica 24 quella vincitrice.

Organizzato dalla coperativa Promozione sociale e solidarietà, il Giullare è un’opportunità preziosa di espressione artistica, un teatro contro ogni barriera in cui sul palco, nell’incantevole gioco delle parti, si annullano le differenze per esaltare le maschere degli attori.

Ma il Giullare era già iniziato prima con altri spettacoli, toccando diversi luoghi della città dal fortino Sant’Antuono alla villa comunale, da San Luigi a piazza Mazzini.

Ed altri ci saranno ancora, toccando pure castello svevo e piazza Duomo. In ogni circostanza tanti artisti sul palco, per coinvolgere ed avvicinare la gente, ogni giorno di più, al mondo della diversità.

Fra queste, la co-conduzione delle serate, a fianco di Marco Colonna, affidata agli ospiti del centro Jobel, cuore della manifestazione: l’ennesima scommessa vinta.

pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.