Queste, in sintesi, sono le posizioni dei consiglieri comunali intervenuti nel dibattito sul Parco dell’Alta Murgia. Chiarello (La Scelta). Non comprendo l’utilità di questo parco: è come dare un bel vestito ad uno che ha fame. Così chi ne starà fuori dei confini sarà ricco, chi dentro fallirà. Tarantini (An). Questo documento sarà carta straccia se non accompagnato da una forte azione dei parlamentari del centrosinistra presso il famigerato ministro Ronchi. Maiullari (Lista Dini). I politici d’ogni partito, a tutti i livelli, devono impegnarsi in questa battaglia, perchè il problema è di tutti e non ha colori politici particolari. Gagliardi (Sdi). Per dimostrare in questa sede di essere veramente sensibili ai problemi di questi lavoratori, è semplicemente necessario che il documento passi ad unanimità. Fabbretti (Ds). Chi come noi ha sensibilità ecologista, ma ha sempre sostenuto con forza i diritti dei lavoratori, non può non combattere questa battaglia a fianco di queste famiglie. Troysi (Forza Italia). Da oggi bisogna aprire un tavolo di confronto che coinvolga tutti, anche i Comuni di Bisceglie ed Andria interessati come noi, anche se in minor misura, dallo stesso problema. Miranda (Sdi). Un’economia come la nostra, storicamente basata sulla pietra, rischia il tracollo. Si può intervenire anche richiamando la Regione alle sue responsabilità: adottare il Prae e delimitare il Parco congruamente. Erriquez (An). La Regione non ha approvato alcuna perimetrazione perchè ha fatto opposizione al Governo. Stessa cosa dobbiamo far noi, finanche con una manifestazione a Roma. Fanelli (ind. Rifondazione). Difendere i lavoratori significa poter coltivare fino in fondo le cave che ci sono, senza chiuderle subito, e poi programmare l’attività altrove. Vanno rispettati i confini del Parco e la volontà di quei comuni. Germinario (Margherita). Se vogliamo difendere davvero i nostri lavoratori creiamo una commissione consiliare che affianchi attivamente le parti interessate, seguendo l’iter del Parco in tutti gli sviluppi. Cuccovillo (Ds). Già la scorsa primavera eravamo andati a Roma a perorare la causa dei lavoratori. Nel rispetto dell’ambiente chiediamo che s’istituisca un patto d’onore tra gli imprenditori per risanare le cave dismesse. Triminì (Ccd). Non c’è bisogno di tante parole. C’è solo da votare favorevolmente e non vanificare l’impegno comune. Pizzichillo (Impegno per Trani). L’attività estrattiva non inquina ed il parco, a nostro parere, deve farsi solo se strettamente necessario. Vania (Cittaperta). Il rispetto delle diversità è il punto di partenza. Voto sì perchè mi sta a cuore il futuro di queste famiglie, ma non interferiamo con violenza nelle decisioni altrui. Sul caso Ecoerre abbiamo preteso noi, giustamente, la sovranità sul territorio. Avantario (Sindaco). La valenza del parco non sia messa in discussione: siamo in Europa, e questo ci farà avere finanziamenti a pioggia e sarà fonte di lavoro. Si può, però, concertare con gli altri comuni la soluzione migliore per salvaguardare tutti i diritti, senz’alzare la voce, ma ragionando e trovando insieme il giusto equilibrio.
Il Consiglio Comunale: «Difendiamo i lavoratori»
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