Il capo ultras di Trani, il coach campione del mondo del volley e quel timeout che ha cambiato la finale

Per anni è stato il capo ultras non soltanto allo stadio, ma anche al palazzetto, quando giocava l’Aquila azzurra dei bei tempi. Da un po’ lavora all’aeroporto di Bari Palese e ieri, all’improvviso, si accorge che un gran numero di giornalisti e telecamere stanno attendendo qualcuno all’uscita: si informa e comprende che a momenti passerà dalle sue parti Ferdinando De Giorgi, allenatore della Nazionale neo campione del mondo nella pallavolo.

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E allora Sebastiano Lorusso, conosciuto da tutti a Trani come «Nino Caccabu’», riesce a fermarlo per un attimo ed a chiedere ed ottenere una foto con la medaglia d’oro vinta dal grande ex pallavolista salentino.

Ma approfitta di quei secondi anche per fargli una domanda tecnica: «Coach, come mai ha chiesto un timeout sullo 0-3 del secondo set, bruciandosene uno così presto?». «Per dare forza ai miei ragazzi, che avevano perso il primo in rimonta ed erano veramente in difficoltà. E forse lì è girata la partita».

Una domanda tutt’altro che banale, fatta da chi negli anni ha masticato la pallavolo ad alti livelli e nota particolari che possono sfuggire ad altri e fare la differenza.

Da lì a poco Fefè ha proseguito la sua marcia senza ovviamente negarsi microfoni, telecamere e taccuini, mentre Nino ad assistere altri voli in partenza e in arrivo.

Le ore post trionfo sono le più dolci, quelle che lo fanno assaporare meglio: Nino, e non solo lui, spera soltanto che queste sensazioni si tornino a vivere con un calcio nuovamente vincente nella sua, la nostra città.

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