Ieri, 18 marzo, è stata la Giornata nazionale in memoria delle vittime del covid. Radio Bomnbo ha dedicato loro la puntata di Appuntamento con Trani di questa domenica, 19 marzo. Ne saranno ospiti il sindaco, Amedeo Bottaro, il Responsabile del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl Bt, Patrizia Albrizio, e Carlo Crescente, ricordato come il «paziente uno» di Trani e della Bat.
Qui anticipiamo alcune dichiarazioni del primo cittadino su quei giorni: «Li ricordo con un misto di grande sofferenza per quei momenti e, soprattutto, per tutti coloro che hanno perso i loro cari a causa del covid. Ma anche con un pizzico di orgoglio e soddisfazione per essere venuti fuori comunque nel migliore dei modi da una situazione assolutamente drammatica come quella avendola gestita, soprattutto nella nostra città, credo nel migliore dei modi».
Bottaro richiama anche oggi «la sinergia fantastica tra tutti coloro che hanno ci lavorarono: penso alle associazioni dei volontari, alla dottoressa Albrizio, a tutti i cittadini che direttamente e indirettamente, ci hanno dato una grande mano per venire fuori da un momento difficile. Non ultimo, alle forze dell’ordine ed alla stessa Polizia locale, che ci hanno aiutato anche nei momenti più difficili nel compito di tutelare e salvaguardare la nostra città. Per questo, oggi, avverto un miscuglio di emozioni fra sofferenza, da una parte, e soddisfazione per quanto fatto, dall’altra».
In ogni caso furono giorni, settimane, mesi, anni di costante apprensione. vissuti sul filo del rasoio, con la necessità di essere sempre sul pezzo per evitare di farsi dominare da qualcosa che andava dominato. Ciononostante a Trani, come altrove, le vittime non mancarono e, oggettivamente, ad un certo punto Bottaro ne ha pure perso il conto: «Sono stato vicino a diverse famiglie che hanno visto scomparire i propri cari a causa del covid – racconta -, ma c’è anche un fenomeno che non dobbiamo sottovalutare, e cioè che le morti per covid si sono registrate anche successivamente, seppur con meno clamore. Oggi stiamo ricordando le prime morti per covid, quelle che ebbero grande risonanza perché furono le prime. Poi, però, tutto quello divenne quasi una normalità, per cui ci sono veramente tante persone che hanno perso nel silenzio più assoluto i propri cari. Purtroppo, ad un certo punto ci siamo anche abituati alle morti di covid, il che è tristissimo e fa comprendere il senso e la portata di questa pandemia».