Il braccio di ferro sull’ex Hotel Royal, in via De Robertis, prosegue anche dopo il consolidamento della causa che aveva fatto decadere il vincolo alberghiero su quell’immobile e permesso dunque, ai proprietari dello stabile, di ristrutturarlo con la nuova destinazione d’uso per civili abitazioni.
Il tempo passa, il Comune di Trani è rimasto inerte dopo la sentenza e, così, la società Holiday di Bisceglie, rappresentata da Maria Rosa Di Micco, difesa l’avvocato Vito Zaccaria, ha proposto un ricorso per il giudizio di intemperanza al giudicato contro il Comune di Trani: obiettivo, l’esecuzione della sentenza del 2 maggio 2022, passate in giudicato il 4 luglio dello stesso anno.
In quel procedimento il Tar ha emesso una sentenza con cui, in accoglimento della domanda della Holiday, ha annullato la nota diniego del 1mo dicembre 2021 con cui il dirigente dell’Area urbanistica, Francesco Gianferrini, aveva negato il permesso di costruire affermando la persistenza di un vincolo alberghiero su quello stabile.
La legge n. 1692 del 1936 vietava – se non all’esito di un apposito procedimento autorizzatorio – l’alienazione o la locazione per uso diverso da quello alberghiero di hotel, pensioni o locande, al fine di conservare l’offerta turistico-ricettiva, in un quadro – all’epoca – di incentivazione finanziaria pubblica del settore in questione.
Ma oggi tale esigenza «si è affievolita a seguito dell’incremento generale delle strutture alberghiere – afferma il Tar nella sentenza – e si presenta quanto meno anacronistica in un periodo storico nel quale si assiste costantemente a forme assai evolute di incremento della ricettività turistica, come ad esempio quelle ispirate a logiche di sharing economy, come bed and breakfast e case-vacanza».
Inoltre, il Tar dà atto della «mancata utilità economica nella prosecuzione dell’attività alberghiera, dal momento che la struttura gravata dal vincolo versa in condizione di abbandono a far data dal 2015, anno in cui nella stessa si era verificato un incendio a tal punto grave da renderla oggettivamente inagibile ed inutilizzabile per l’attività che in essa precedentemente si svolgeva».
La sentenza ha così accertato la decadenza del vincolo, è stata notificata al Comune, non è stata più impugnata ed è così è passata in giudicato. La Holiday ha pertanto diffidato formalmente Comune di Trani ad ottemperarvi e quindi a rilasciare il permesso di costruire richiesto dalla società il 13 febbraio 2019.
«Infatti – si legge nel ricorso – si sono verificati i presupposti necessari e sufficienti per esperire il giudizio di ottemperanza. Sussiste quindi l’inadempimento dell’amministrazione agli obblighi nascenti dalla sentenza» e per questo motivo la Holiday ha proposto il ricorso «affinché il Tar voglia ordinare l’ottemperanza al Comune di Trani della sentenza, prescrivendone le relative modalità e quindi disponendo il rilascio del permesso di costruire, nonché nominare sin da ora, in caso di ulteriore inadempimento, un commissario ad acta affinché provveda in via sostitutiva».
ma la società compratrice sapeva o no del vincolo quando si è aggiudicata la proprietà dell’immobile? penso di si.- dopo averlo acquisito ha chiesto al comune di far approvare il proprio progetto, dopo…adesso che sono passati 2 mesi appena dall’esecutività della sentenza torna alla carica.- può darsi che proprio l’ufficio che ha negato dapprima stia procedendo ad un eventuale appello sospensivo.- comunque civili abitazioni in tale sito significa sempre altro cemento a Trani di cui non si sentiva il bisogno