Si è aperta con il taglio di una mela la presentazione del nuovo romanzo di Emma Saponaro “Se devo essere una mela” (Les Flaneurs Edizioni, prefazione di Marina Pierri, copertina di Alessandro Arrigo) svoltasi ieri nella libreria Luna di Sabbia Ubik.
Giuseppe Del Curatolo e Angelica Bruno hanno scelto questo divertente siparietto per coinvolgere un pubblico particolarmente numeroso e attento.
Come si può immaginare, il taglio della mela è un chiaro riferimento al titolo del romanzo, centrato sul percorso che condurrà Rebecca, la protagonista, a trovare sé stessa e scoprire che la famosa teoria delle due mezze mele che si cercano e sperano di incontrarsi è sbagliatissima. L’amore, quando c’è, deve essere fra due mele intere, cioè libere ed integre.
Il taglio della mela è stato solo uno dei momenti particolarmente divertenti dell’incontro. Il due Del Curatolo/Bruno ha proposto anche un gioco di domande e risposte basato su dei bigliettini con domande, alcune già preparate ed altre proposte dal pubblico.
La serata ha saputo valorizzare i due momenti importanti di “Se devo essere una mela”, e cioè il registro ironico e in grado di divertire il lettore con un serie di trovate scoppiettanti: per esempio gli incontri con reincarnazioni contemporanee di grandi filosofi del passato autori di riflessioni sull’amore, con una attenta e impegnata analisi del modo in cui una società ancora oggi fortemente maschilista, perfino nella lingua, continua a cercare di contenere le necessità e la voglia di esprimersi delle donne.
Dichiaratamente provocatore, Giuseppe Del Curatolo ha affermato di essersi, a volte, schierato con il marito maschilista, avendo trovato gratuitamente provocatorie alcune prese di posizione di Rebecca. Dal canto suo Emma Saponaro non si è fatta intimidire, rivendicando il diritto delle donne, dopo millenni di poca attenzione e mancanza di diritti, di andare anche sopra le righe, pur di conquistare una centralità che è molto più che un semplice diritto.
L’incontro si è sempre svolto in un interessante gioco di botta e risposta, nel quale si è parlato anche di come la protagonista riesca a emanciparsi diventando una vera e propria star nel mondo dei blog e delle influencer, guarda caso nel settore dell’arte culinaria, di quanto abbiano pesato le esperienze adolescenziali di Poldo, il marito di Rebecca, nel farlo diventare il personaggio che troviamo nelle pagine di “Se devo essere una mela”, della parte piccante del romanzo. Perché “Se devo essere una mela” ha anche una parte piccante, che si svolge nei circoli scambisti, circoli nei quali una ingenua Rebecca si trova suo malgrado coinvolta.
In conclusione, l’autrice ha ricordato come il suo romanzo non abbia nessuna scena “per adulti”, visto che l’ironia è padrona anche delle pagine più “calde”.
Gli ultimi minuti dell’incontro si sono trasformati in un dialogo aperto con il pubblico, teso a condividere esperienze e cercare di strappare, inutilmente, qualche anticipazione sul finale atipico di un romanzo capace di incuriosire e interessare.