DifferenTrani. Oggi la carta: oro

Probabilmente la carta è stata il primo materiale che abbiamo imparato a riciclare già molti anni fa, sapendo che il suo riutilizzo riduce l’abbattimento degli alberi. Questa  infatti è prodotta dalla cellulosa che si ricava dai tronchi degli alberi, ma si può ottenere lo stesso prodotto anche da carta riciclata, sebbene in quantità minore.

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In Italia carta e cartone rappresentano circa il 30% del totale dei rifiuti e sono una risorsa perché possono essere utilizzati per produrre carta riciclata. Ciò produce un grande vantaggio se pensiamo che il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno; inoltre i relativi scarti possono essere utilizzati come combustibile necessario al processo di fabbricazione rendendola  meno inquinante e soprattutto non si abbattono alberi vivi. Per produrre una tonnellata di carta bisogna abbattere infatti 15 alberi e impiegare 440.000 litri d’acqua. Dunque uno spreco enorme delle ricchezze più grandi che la natura ci ha dato che sono proprio gli alberi e l’acqua, oggi fin troppo sfruttati. Partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, circa il 95% viene trasformato in nuova carta e si può riciclare ripetute volte aumentando esponenzialmente la quantità di materia prima risparmiata.

La carta può essere non solo riciclata, ma anche ampiamente riutilizzata stampando su ambo i lati dei fogli, riutilizzando i sacchetti di carta, donando i libri alle scuole o alle biblioteche.

Tutta la carta e il cartone prodotti in cellulosa possono essere gettati nei contenitori della carta avendo l’accortezza di appiattirli per ridurre l’ingombro ed eliminare materiali estranei tipo nastro adesivo, graffette ecc.Per esempio, nel caso delle buste da lettera con l’apertura in plastica, quest’ultima va eliminata. Anche per la carta esiste il codice del riciclo che nel triangolo presenta i numeri da 20 a 22 con sotto la scritta PAP.

Può essere gettata negli appositi contenitori tutta la carta, anche quella patinata dei giornali, ma bisogna escludere la carta oleata, gli scontrini (perché sono fatti di una speciale carta termica) e i fazzolettini per il naso (perché contengono delle sostanze antistrappo).

Anche il Tetra Pak, generalmente, va conferito con la carta, sebbene si tratti di un materiale poliaccoppiato: questo infatti è costituito all’esterno da cellulosa, ma all’interno è protetto da una membrana di alluminio. I moderni sistemi di riciclo consentono di separare le due componenti e destinarle all’apposita filiera del riciclo. Nel caso sulla confezione ci sia un beccuccio con un tappo in plastica, questi andrebbero rimossi e gettati separatamente.
La carta (se non inchiostrata) può anche essere sottoposta a una degradazione aerobica (compostaggio) assieme ad altri materiali di origine vegetale e/o animale per produrre concime utile per l’agricoltura o per il recupero di suoli con basso grado di nutrienti.

Campagna a cura del Comitato bene comune e Il giornale di Trani – terza puntata (seconda puntata disponibile qui)

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