DifferenTrani: il vetro, facile da riciclare

Lunga è anche la storia della raccolta differenziata del vetro. Erano ancora gli anni ’80 quando comparvero le prime “campane” verdi per la raccolta di questo materiale e ancora non si percepiva come oggi l’importanza della raccolta differenziata. Il vetro è costituito da sabbia, soda e calcare, fusi insieme a temperature elevatissime. Si tratta di un materiale riciclabile al 100 per cento: da 100 chili di vetro-rifiuto, si ricavano 100 chili di vetro riciclato. Si può riciclare infinite volte ed è anche un materiale che si ricicla con facilità: basta fonderlo ad alte temperature (1500 gradi).

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Non riciclarlo, dunque, è quanto meno insensato, dal momento che “non si butta niente”, ed inoltre questa pratica richiede meno energia rispetto a quella necessaria per ottenere vetro nuovo dalle materie prime; ogni tonnellata di rottame rifuso permette di risparmiare 1,2 tonnellate di materie prime e circa 100 Kg di combustibile. L’utilizzo di rottame di vetro nella miscela vetrificabile, abbassa la temperatura necessaria alla fusione e di conseguenza occorrono minori quantità di combustibile per la fusione. Dal momento che serve meno olio combustibile per ottenere una stessa quantità di vetro, viene notevolmente ridotta l’emissione di anidride carbonica, il gas che provoca l’effetto serra, in quanto viene eliminato il contributo di anidride carbonica derivante dalla decomposizione dei carbonati presenti nelle materie prime.

La rifusione del rottame riduce, inoltre, la quantità di materie prime necessarie per la produzione, soprattutto di sabbie silicee e di carbonato di calcio, riducendo quindi i danni all’ambiente derivanti dallo sfruttamento delle cave, a tutto vantaggio del territorio. Dunque una serie infinita di vantaggi si possono avere con un piccolo gesto: meno fumi inquinanti; meno rifiuti in discarica o dispersi nell’ambiente; minori costi.
Inoltre, non è necessario lavare gli imballaggi in vetro prima di differenziarli, ma è molto importante svuotarli da eventuali residui e sciacquarli con acqua. Infatti prima di rinascere come contenitore nuovo di zecca, il vetro viene in ogni caso trattato e reso idoneo al riciclo nei forni fusori delle vetrerie.

Eviterai così di sprecare acqua, nella certezza di aver compiuto un comportamento corretto per il riciclo e per la tutela dell’ambiente. Non è necessario invece, rimuovere le etichette che sono incollate, perché ciò verrà fatto nelle fasi precedenti alla vetrificazione, ma basta togliere applicazioni facilmente amovibili (tappi, incarti ecc.)
Anche per il vetro naturalmente è usato il codice internazionale del riciclo con i numeri da 70 a 79 per i vari tipi di colore del vetro, che corrispondono ad una composizione chimica diversa; sotto compare sempre la sigla Gl.

Potrebbe sembrare inutile, perché identificare un oggetto di vetro è molto semplice, ma bisogna stare molto attenti a separare ciò che vetro non è, come la vetroceramica (pirex) o la ceramica in generale. La presenza di questi elementi nel processo di vetrificazione, renderebbe nulla tutta l’operazione. Anche il cristallo va tenuto fuori dal cassonetto del vetro perché contiene alte quantità di piombo. Non utilizziamo questo cassonetto neanche per gli specchi o le lampadine di ogni tipo. Tutte queste tipologie di materiali vanno portate presso l’Isola Ecologica che provvederà al loro opportuno smaltimento.

Campagna a cura del Comitato bene comune e Il giornale di Trani – quarta puntata (terza puntata disponibile qui)

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