A pagare i danni economici dello stop del calcio, dovuto all’emergenza coronavirus, dovranno essere anche i giocatori con stipendi più ricchi. A dirlo è Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, al programma ‘Tutti convocati’ di Radio24: “Non può essere tabù l’idea di tagliare i compensi dei calciatori, ad alto livello. Deve prevalere in tutti lo spirito di solidarietà”.

SERIE A
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DI MATTEO PINCI
Il numero uno della Figc non si rivolge quindi ai giocatori delle serie minori, ma ai tesserati della Serie A, ferma dallo scorso 9 marzo per decisione del governo, al pari di tutti gli altri campionati sportivi in Italia. Sarà interessante capire come sarà accolta la netta presa di posizione di Gravina dall’Aic, l’Associazione italiana calciatori: finora i giocatori si sono detti contrari alle ipotesi di taglio degli stipendi, ma vista la drammaticità del momento è possibile che saranno disposti a intavolare una trattativa con la Figc. Un primo confronto sul tema è già stato avviato negli scorsi giorni fra gli stessi calciatori e la Lega di Serie A che rappresenta le società, la cui posizione è chiara: nessuno, nella filiera del calcio, può pensare di sottrarsi alla necessità di partecipare alle perd