Rafforzare l’identità dei Comunisti e rimettere in piedi un percorso unitario. Queste le premersse che hanno portato alla creazione del partito di Cossutta e, allo stesso tempo, le prospettive del suo cammino. Lo ha detto al primo congresso tranese dei Comunisti Italiani, Gino Piazzolla, capogruppo consiliare e tra i resaponsabili del coordinamento cittadino.È la stessa linea ispiratrice dei Comunisti Italiani tranesi, soprattutto n vista delle elezioni amministrative. "La sinistra tranese – ha detto Piazzolla – si propone di unire tutte le proprie forze. L’intesa non sembra essere tanto lontana". A ribadirlo sono stati anche i rappresentanti degli altri partiti di sinistra, intervenuti nel corso del congresso. La coalizione dovrebbe, per vincere le elezioni, definire un solo programma e presentare, quindi, un unico candidato sindaco. Il programma, ancora da realizzare, dovrebbe comunque avere come punti cardine il problema del lavoro e la prospettiva di una migliore qualità della vita per bambini, giovani, anziani."Un’eventuale amministrazione di sinistra – ha anticipato Piazzolla – sarebbe consapevole della necessità di aprire e mantenere vivo il dialogo con le forze sociali. Questo sarebbe, infatti, l’unico sistema in grado di garantire una reale conoscenza dei problemi della città, i quali andrebbero poi risolti collaborando con le stesse forze sociali. Questo nuovo partito di sinistra si propone di essere uno strumento per analizzare la realtà e intervenire concretamente là dove si valuti un bisogno».Dal congresso è quindi scaturito il primo Direttivo dei Coministi Italiani, composto da sette membri: Farano, Fiore, Gala, Landriscina, Logoluso, Piazzolla, Zingarelli. Sarà lo stesso Direttivo ad eleggere a breve il segretario politico.A margine del concresso, c’è da porre in risalto il manifesto storico-politico che lo stesso Partito dei Comunisti Italiani ha fatto affiggere in città. L’iniziativa è ispirata ai moti del 1799, ricordando il "II Centenario della Rivoluzione del Popolo Tranese". "Già nel 1749 – si legge nel manifesto – era grande il malcontento popolare per i continui soprusi da parte dei nobili, che imponevano tasse enormi ed impedivano la partecipazione attiva al governo della città… Il popolo di Trani, maltrattato dalla presenza dei nobili, ed appoggiata dai Decurioni (consiglieri) che tenevano il loro sedile in piazza del Popolo (l’attuale piazza Marconi), presentò al Re molti e ripetuti reclami, sotto l’illuminato capopopolo Sacerdote Don Antonio Moscatelli. E dopo una inchiesta ebbero ragione dalla Reale Camera (sebbene molto tardi). E siffatte divergenze fra signori e popolani, alimentarono in Trani la fatale Rivoluzione del 1799, ch e fu anche lotta di classe…".
Comunisti Italiani: il progetto va avanti
pubblicità
pubblicità