Comune di Trani parte civile nel processo sui rifiuti tombati, ecco le prime condanne

Il gup del Tribunale di Bari, Marco Galesi, ha condannato a pene fra i 6 mesi ed i 3 anni e 9 mesi di reclusione ben dieci imputati (per la maggior parte foggiani) e ne ha assolto uno al termine del processo con rito abbreviato, cosiddetto ‘Black Land’, sui rifiuti tombati nelle campagne del Foggiano e non solo. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento danni alle costituite parti civili, i Comuni di Ordona, Cerignola e Aprice e ad alcune associazioni ambientaliste. 

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Il pm della Dda di Bari Renato Nitti e Giuseppe Gatti contestavano agli imputati di aver «gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali conferiti da ditte campane, trasportandoli e smaltendoli illecitamente nelle province di Foggia, Bari, Benevento e Potenza».

La condanna più elevata, di 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione, è stata inflitta all’imprenditore foggiano Gerio Ciaffa, proprietario di alcuni dei terreni in cui venivano sversati rifiuti. Gli investigatori hanno scoperto infatti migliaia di tonnellate di rifiuti speciali non trattati provenienti da impianti di compostaggio e di stoccaggio, ubicati in Campania, nelle province di Salerno, Caserta e Avellino, smaltiti illecitamente in Puglia, a Ordona, dove si stima l’interramento di oltre 500mila tonnellate di rifiuti.

Con le stesse accuse sono a processo con rito ordinario dinanzi al Tribunale monocratico di Foggia altri tre imputati e quattro società. L’indagine dei Carabinieri del Noe ha portato nell’aprile scorso all’arresto di 14 persone, imprenditori del foggiano e del napoletano e al sequestro di aziende e automezzi del valore di 25 milioni di euro.

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