“Il Palazzo d’Occidente”: il teatro civico per riflettere ed agire, a Palazzo Beltrani la vicenda violenta delle sorelle Porro

Il Palazzo d’Occidente, una co-produzione a cura di Marluna Teatro e I Seriòmici con protagoniste Patrizia Labianca e Maria Elena Germinario, è quel teatro inteso come mezzo per meditare su una storia vera di cieca violenza. lo scorso 18 agosto, a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani, è andato in scena uno spettacolo, con la regia di Antonio Memeo e testo di Michele Santeramo, che ha rievocato la storia di Carolina e Luisa Porro, trucidate dalla folla nel 1946 ad Andria. Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione delle Arti, è stata la rivisitazione teatrale di una delle pagine più buie della storia della città di Andria: l’eccidio spietato delle sorelle Porro all’indomani della Seconda guerra mondiale.

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 “Un tema di una attualità sconvolgente – ha sottolineato il regista Antonio Memeo – dove tutto nasce dal disagio sociale, dalla povertà, dalla fame e dalla morte” . Il teatro civico ha la funzione di far riflettere e risvegliare le coscienze, “Il palazzo d’occidente – Le sorelle Porro raccontate da loro stesse” ha incarnato appieno questi fini, traslando ai nostri giorni una vicenda realmente accaduta nel dopoguerra nella popolosa città contadina della Puglia latifondista. una co-produzione a cura di Marluna Teatro e I Seriòmici con protagoniste Patrizia Labianca e Maria Elena Germinario.

C’è il bisogno fortissimo di credere nell’esistenza di un nemico per liberare la necessità di vendetta” questo è un passaggio fondamentale del testo del Santeramo, indagando su come alla base della violenza ci sia la difesa strenua della parola “io”, ogni spettatore durante lo spettacolo è stato chiamato ad una riflessione per decidere chi avesse ragione: chi ha ucciso o chi è stato ucciso, sobillato dalle domande dirette delle due attrici protagoniste o da quelle intrinseche nel testo. Era lecito e comprensibile che il popolo mostrasse con forza il bisogno di un cambiamento della propria dolorosa situazione di indigenza, ma era altrettanto lecito perseguirlo, macchiandosi di un delitto tanto efferato?

Lo spettacolo ci pone dinanzi ad una domanda quanto mai attuale: la violenza è giustificabile se ha come seme generativo il disagio sociale e la volontà di riscatto? È un passaggio obbligato o c’è un’altra via? Tutti interrogativi che restano aperti e gridano urgenti alle nostre coscienze. “La storia delle sorelle Porro, raccontata da Santeramo, ci ha dato la possibilità di mettere in luce – sottolinea Maria Elena Germinario di Marluna Teatro – tutti i punti di vista di questa vicenda, non solo quello delle vittime, ma anche dei carnefici, non solo di chi è sopravvissuto ma anche di chi è rimasto fermo a guardare senza intervenire. Ciò ci fa comprendere che per conoscere davvero una storia bisogna mettersi nei panni di tutti i “protagonisti” e provare ad astenersi da un giudizio frettoloso e banale“.

Nel reportage di Tonino Lacalamita le interviste a Patrizia Labianca e Maria Elena Germinario, Antonio Memeo e Niki Battaglia ed a Grazia Di Bari Consigliera Regione Puglia Delegata alla Cultura.

La programmazione artistica 2023 di Palazzo delle Arti Beltrani, contenitore culturale polifunzionale della città di Trani. Curata dal direttore Niki Battaglia, gode della media partner di Radio Selene ed è stata realizzata dall’Associazione delle Arti con la collaborazione ed il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Città di Trani, il patrocinio del Festival Internazionale di Andria Castel del Monte e di Costa Sveva, l’intervento della Regione Puglia, il PACT Polo Arti Cultura Turismo della Regione, Piano straordinario 2022 “Custodiamo la Cultura in Puglia” – Fondo speciale Cultura e Patrimonio culturale L.R. 40/2016, art.15, comma 3.

Le protagoniste dello spettacolo: Maria Elena Germinario e Patrizia Labianca
Il reportage di Tonino Lacalamita
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