Una certezza, Domenico Briguglio, una forte probabilità, Carlo Avantario, e tante incognite. Questo lo scenario del "totosindaco" ad appena due mesi dalle elezioni amministrative.Il presidente del Consiglio Comunale, già autocandidatosi da ottobre, è al momento l’unico nome ufficiale: forte del non avere un partito alle spalle e, pertanto, sfuggendo ai tatticismi tipici degli schieramenti, Briguglio va avanti per la sua strada, forse destinata a non portarlo "lontanissimo", ma certamente tale da farlo sentire "vincitore morale" della contesa.Sta per "partorire" il candidato anche la coalizione di centrosinistra. Non casuale l’uso di questo verbo perchè, a conferma di voci che col passare dei giorni si sono fatte sempre più insistenti, la figura prescelta dovrebbe essere quella del dottor Carlo Avantario, ginecologo, consigliere comunale dimissionario di Cittaperta nella legislatura che va a chiudersi, e dallo stesso movimento indicato senza indugi per la candidatura a primo cittadino.Cittaperta ha proposto Avantario alle altre forze politiche della coalizione sia anticipatamente che successivamente alla definizione ufficiale dello stesso schieramento: Rifondazione, Comunisti Italiani, Ds (integrati dai Socialisti Laburisti), Socialisti Democratici, Italia dei Valori, Rinnovamento e Ppi, forze alle quali dovrebbe aggiungersi il costituendo gruppo de I Democratici) non avrebbero pregiudiziali ad accettare questa la candidatura. Alcuni nomi "alternativi", per la verità, sono circolati in questi ultimi tempi: l’ingegner Ruggero Carcano, suggerito dalle forze progressiste, il dottor Nicola Di Gravina dal Ppi, il dottor Paolo Loporchio per "I Democratici. In realtà la candidatura Avantario pare in una botte di ferro, anche perchè la sua definizione da un lato premierebbe Cittaperta per il ruolo di coordinamento e collante delle forze di centrosinistra svolto in questi quattro anni, dall’altra metterebbe altri partiti nelle condizioni di presentare propri candidati alla Provincia: tra questi lo stesso Loporchio e, in cerca della riconferma, il dottor Arturo Fortebraccio per il Ppi.Per far intendere quanto difficile, invece, appaia l’individuazione di un candidato unitario nel Polo per le Libertà, è necessario illustrare quante – ed eterogenee – forze politiche potrebbero farne parte. Il nucleo di partenza ben definito è composto da An, Forza Italia, Ccd, Cdl. I due massimi partiti hanno da tempo ufficializzato il ricompattamento, ma in realtà sembrano ancora "distanti" su parecchi aspetti programmatici, non ultimo su chi sarà il "depositario" della candidatura: An, infatti, "rivendicherebbe" un suo candidato per l’esperienza maturata sul campo in questi quattro e, conseguentemente, per la "continuità"; Forza Italia avrebbe dalla sua non solo l’aspetto della "novità", ben sostenuto dai sempre vasti consensi che il partito azzurro ha ricevuto a Trani, ma anche una sorta di "diritto di prelazione" determinata dal fatto di aver a più riprese salvato quest’Amministrazione dalle elezioni anticipate con l’appoggio esterno.Succede così che chi lavora più proficuamente per l’unità del Polo sono proprio il Ccd e il Cdl, che non rivendicano candidature ma fanno continui appelli alla compattezza dello schieramento di centrodestra, con il contemporaneo auspicio che questo si "allarghi" il più possibile. Da questo punto di vista appare scontata l’aggregazione con forze quali Movimento Pugliese-Ambiente Club e liste civiche come Impegno per Trani ed Alleanza per Trani. Tutta da verificare, peraltro, la collocazione di altri movimenti civici sorti più o meno recentemente: cosa faranno, con chi staranno i vari La Scelta, Progetto, Trani Soprattutto, Movimento Nazionale Disoccupati e Pensionati, Movimento Nazionale Disoccupati Italiani?. E la Destra di Trani? Continuerà nell’attuale politica di opposizione critica all’interno della destra o si ricongiungerà al ceppo materno di An?In questo frastagliato panorama è facilmente intuibile quanto molteplici ed allo stesso labili siano le candidature proposte: alcune, ci risulta, nascono e muoiono nel giro anche di poche ore. Quali, allora i "punti fermi"? Alleanza Nazionale continua a proporre il vicesindaco uscente Luigi Simone, ma non può nascondere un altro "cavallo di razza" come il dottor Benito De Cesare, componente del direttivo politico locale del partito di Fini. Forza Italia gioca insistentemente la carta del dottor Carlo Laurora, anche lui consigliere comunale dimissionario uscente e coordinatore di collegio del movimento azzurro, ma nel frattempo torna a prendere corpo l’ipotesi di una candidatura bis per il dottor Nicola Mongelli, tuttora capogruppo consiliare della stessa Forza Italia.Sarà interessante scoprire, alla fine, quale corrente di pensiero prevarrà. Tuttavia, se il confronto dovesse restare ancora a lungo improduttivo, non è escluso che arrivi una candidatura "forte": si parla di un noto magistrato del Tribunale di Trani, esterno ai partiti, dal carisma tale da metterli tutti… d’accordo.
Avantario quasi ok, Polo in alto mare
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