L’Auser Trani, ieri sera in diretta Facebook, ha presentato il nuovo libro di Massimo D’Alema “Grande è la confusione sotto il cielo. Riflessioni sulla crisi dell’ordine mondiale” (Donzelli editore).
L’incontro, moderato dalla giornalista Lucia de Mari, ha avuto come ospiti Luigi Vavalà, docente di storia e filosofia; Piero Bevilacqua, professore di Storia contemporanea presso la Sapienza Università di Roma; Armando Vitale, presidente della Fondazione Imes ed ideatore del Progetto Gutenberg; Vincenzo Topputo, Auser Trani Cultura.
«Il libro – ha spiegato D’Alema – suggerisce una chiave di interpretazione sui fatti della nostra società durante l’emergenza sanitaria. La situazione attuale non è eccellente, l’Occidente ne esce indebolito e l’egemonia neo liberista degli ultimi vent’anni ha reso più fragili le nostre società».
L’ex presidente del consiglio dei Ministri si è soffermato su quanto accade in Cina e negli Usa: «La Cina è un Paese che ha cercato di difendersi e non ha mai cercato di attaccare nessuno. Si tratta di una grande potenza che vuole imporre un modello, è un riferimento essenziale. Il livello culturale di un dirigente cinese è impressionante rispetto alla media di altri Paesi come l’Italia. Lì c’è una forma di meritocrazia che seleziona bene la classe dirigente. In Italia, invece, in passato erano i partiti che sceglievano la classe dirigente, mentre oggi sono stati cancellati: degradata la politica, anche il livello del ceto politico si è abbassato.
Per quanto riguarda gli Usa, penso che senza la pandemia Trump avrebbe rivinto le elezioni, in una campagna elettorale dominata dal negazionismo di Trump e dalle idee dei democratici. Penso che la sinistra possa tornare a vincere solo se c’è una forte contrapposizione ideale con la destra.
L’Europa può influire sulla politica americana – ha concluso D’Alema – e deve far capire agli americani che bisogna tornare a dialogare per ridefinire i termini di una collaborazione».