Non conosco i motivi che hanno portato una nostra concittadina a minacciare gesti inconsulti presso l’ufficio comunale dei Servizi Sociali. Non credo si trattasse di futilità. Certi gesti, sempre condannabili, sono quasi sempre frutto di esasperazione ed occorre personale comunale formato e adeguato, che sappia ascoltare, comprendere e fornire risposte.
E credo sia proprio questo il punto. Il personale è stato messo in condizioni di fornire risposte, o è stato lasciato solo ad affrontare i malumori della gente?
I mitici «farò-faremo» non funzionano quando non si può mettere il piatto in tavola.
Ritengo quindi che sia molto probabile che ci troviamo nella seconda ipotesi, se è vero quello che afferma la Fp Cgil Bat, che avrebbe chiesto un incontro con il sindaco, il quale avrebbe snobbato quanto da loro denunciato in ordine alla sicurezza degli uffici.
Evidentemente in questo momento nessuno ascolta alcuno nel palazzo di città. Con un altra amministrazione la Cgil avrebbe minacciato lo sciopero, ma oggi si limita a chiedere agli amministratori di attivarsi.
Il pesce puzza sempre dalla testa. Troppo comodo lavarsi le mani quando ci sono i veri problemi, rinchiudersi nella torre d’avorio al secondo piano del palazzo comunale, troppo comodo fare normale amministrazione, spacciandola per straordinaria attraverso i comunicati stampa.
I problemi reali della città stanno emergendo sempre più, e sempre più emerge la incapacità di affrontarli. Preannuncio comunque una interrogazione consiliare finalizzata a comprendere bene quanto accaduto. Rinnovo infine la solidarietà del partito che rappresento e mia personale all’assistente sociale vittima di quanto accaduto.
Giovanni Di Leo (capogruppo Lega)
vabbé, il “faró-faremo” é il motto del tuo capo…MATTEO SALVINI